Già ... Perchè una voce di lamento doloroso si sente proprio quando si è
ormai nel letto da un paio d'ore, quando gli occhi sono già ben
chiusi, quando tutto il corpo e la mente sono totalmente abbandonati
a Morfeo?
Ore 1,30 a.m.: nostra figlia, la più
piccola, si lamenta che ha un pò di mal di gola. Mi alzo, le do un
pò di acqua da bere, la coccolo un pochino e poi ritorno a dormire.
Poco dopo il fastidio aumenta, sopraggiunge il pianto e il dolore si
è spostato dalla gola all'orecchio.
Mal d'orecchio: parola per me che evoca
momenti dolorosi, molto dolorosi della mia infanzia, e che quando la
sento sto quasi male al ricordo.
Mi ri-alzo e inizio col darle un
rimedio omeopatico. Da qualche anno, più o meno da quando è nata
lei, ci siamo orientati alla medicina omeopatica e col tempo la
nostra scatola dei medicinali è decisamente cambiata. C'è ancora
qualche medicinale "classico", ma ormai tendiamo ad
utilizzare prevalentemente quelli.
Dopo circa dieci minuti, si lamenta
ancora; ovviamente è troppo presto perchè l'effetto sia già
avvenuto e soprattutto in modo totale. Allora prendo i miei appunti
di "cosa prendere quando" che col tempo mi sono tenuta, a
seconda delle indicazioni di pediatra e parafarmaciste amiche.
C'è un altro rimedio che si può
prendere insieme al precedente. Anzi, in caso di dolore acuto che non
passa, si possono prendere insieme ad intervalli di 15 minuti per
circa due ore. E così inizio a fare, con la speranza che le possa
passare al più presto.
Sicuramente il dolore all'orecchio è
dovuto al raffreddore di questi giorni, che l'hanno riempita di tanto
muco. Quindi, in mezzo a tutte questi granuli che le do ogni quarto
d'ora, decido anche di farle un bell'areosol. Ad un certo punto, si
alza anche mio marito per coccolarla e cercare di poterla calmare un
pò. L'abbiamo anche portata nel lettone con noi per farla sentire più protetta, ma poi lei voleva sempre ritornare nel suo letto, e
continuando a lamentarsi, l'andirivieni sembrava infinito.
Fino a che mio marito, quasi intorno
alle 4.00 a.m. mi dice "Ma non possiamo darle un pò di
paracetamolo"? (non dico la marca del medicinale, ma è quello
di uso più comune). Io subito mi irrigidisco, perchè quando seguo
una linea mi piace che sia quella e basta. Poi non l'avevo
neanche, è da tempo che non compero più quel prodotto. Ma
effettivamente, a parte la notte in bianco che tutti e tre stavamo
trascorrendo (gli altri due figli per fortuna dormivano!), nostra
figlia aveva veramente tanto male e proprio non aveva nessuna
intenzione di passare. Ovviamente a quell'ora non potevo chiamare i
vicini di casa, così apro nuovamente la scatola dei medicinali e,
abbastanza nascosta, trovo una scatolina con dentro ancora 2 supposte
di paracetamolo, prestata da un'amica in un'altra occasione di
emergenza. Premesso che io non amo le supposte (sempre per ricordo
infantile) ma mi sono fatta forza e gliel'ho somministrata. L'abbiamo
coccolata ancora un pò, l'abbiamo rimessa nel suo lettino e, tempo
10-15 minuti, il silenzio è ritornato nella nostra casa, il dolore
si è placato e tutti abbiamo ricominciato a dormire quelle ultime
ore che ci separavano dal suono della sveglia.
Perchè ho voluto raccontare questa
storia, magari anche abbastanza comune, soprattutto in questa
stagione? Perchè essendo io abbastanza rigida, episodi come questo,
mi fanno sempre memoria di quanto sia importante non esserlo, in modo
così estremo e totalizzante. Nella vita bisogna sempre lasciare
spazio agli eventi e alle diverse modalità con le quali poterli
affrontare. In questa, come in qualsiasi altra situazione
l'imprevisto, se accolto, può diventare maestro di vita. La capacità
di adattarsi alle situazioni non programmate è una caratteristica
importante perchè ci costringe ad uscire dal proprio schema e ci
porta al largo dove non ci sono troppe certezze, ma dove ognuno può
scavare dentro se stesso e trovare risorse inaspettate.
Anche oggi la vita mi ha insegnato, con
semplicità, una piccola cosa che però può diventare estremamente
utile. La affido anche a voi ...
Ciao Mara,
RispondiEliminati ho conosciuta sul sito di Dealma e la curiosità mi ha spinta a leggerti. E' proprio vero che le cose non vengono per caso, io sono una persona rigida ed intransigente, anche con me stessa, e questo mi procura spesso sofferenza. Certo, ognuno ha il prorpio carattere, ma leggere il tuo racconto mi ha fatto bene e cercherò di ricordarmi le tue parole.
Auguri per il tuo bel blog
Luisa
Grazie Luisa degli auguri e soprattutto di essere passata "a trovarmi" nel blog. Essendo nuovo nuovo, fa molto piacere iniziare ad incontrare qualcuno che non sia già una tua conoscenza, e tu sei proprio la prima!
RispondiEliminaPer il resto ... come ti capisco. Dalle tue parole sembrava che stessi descrivendo un pò anche me. Ma la certezza che siamo sempre in cammino e che possiamo quindi cambiare e migliorare mi fa sempre tanto bene.
Certezza che auguro anche a te. Un abbraccio
Mara
Bella condivisione!! io non riesco ad essere così rigida sul dolore, lo sono sulla tosse , sul raffreddore,ma sul dolore mi appoggio ai rimedi medici
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