mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale !

 “Il Natale di solito è una festa rumorosa: ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell'Amore. Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima. L’albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita. Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita. La campana di Natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.

Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino e gli altri con la bontà, la pazienza, l'allegria e la generosità. Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace, di giustizia e di amore. La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno all'incontro con il Signore. Sei anche i Re Magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai. La musica di Natale sei tu quando conquisti l'armonia dentro di te. Il regalo di Natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani. Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri. Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.
Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori ne grandi celebrazioni; tu sei sorriso di confidenza e tenerezza nella pace interiore di un Natale perenne che stabilisce il regno dentro di te. Un buon Natale a tutti coloro che assomigliano al Natale
.”
(dal messaggio di Papa Francesco sul Santo Natale)

Che questo Natale e il nuovo anno che sta per iniziare possano portare pace, serenità e speranza. 
Ma questo sarà possibile, ogni giorno di più, se saremo noi a saper portare questi doni lì ovunque siamo.
E questo è il mio augurio, per me prima di tutto, e per tutti voi.
Buon Natale!

martedì 16 dicembre 2014

A Natale si è tutti più buoni!

Quante volte abbiamo sentito questa frase in questo periodo dell'anno: pubblicità, giornali, slogan ...Insomma, da non poterne più. E a dire il vero, per me è proprio così. Perchè quando una disposizione del cuore, cioè la bontà, viene utilizzata solo per scopi commerciali, mi da davvero fastidio.
Una delle frasi caratteristiche dell'Arsenale della Pace di Torino riguarda proprio questo dono: la bontà è disarmante. Un cuore buono non usa armi, non vive con violenza e nello stesso tempo, quando questo stile di vita diventa davvero la vita stessa, disarma anche gli altri, li spiazza. La bontà deve essere vissuta ogni giorno, in ogni momento o situazione, anche in quelle più difficili e faticose. Non è facile, ma non è nemmeno impossibile. Ecco allora che essere più buoni a Natale non serve perchè ogni giorno, se si riesce, può essere Natale, con la gioia nel cuore.
Ho fatto questa premessa perchè vorrei pubblicizzare un evento buono, un torneo di calcetto promosso dall'Arsenale dell'Accolienza, che vede come partecipante allo stesso, la squadra di calcio No Limits, costituita da ragazzi con disabilità. E' un bell'evento che ci permetterà di vedere come non dovrebbero esistere nessun tipo di barriere e, perchè no, di fare anche un piccolo gesto di solidarietà.
Partecipate dunque, domenica 21 dicembre presso la palestra di Borghetto Lodigiano (LO) a partire dalle ore 10,30



mercoledì 19 novembre 2014

La torta della pace

In questi giorni stiamo tutti assistendo a notizie veramente tristi che riguardano la situazione a livello mondiale.
Violenza, odio, uccisioni, maltrattamenti sembrano ormai essere all'ordine del giorno sui notiziari televisivi, radiofonici e giornalistici. E' davvero triste; a volte quando sento tutte queste cose mi trovo a commuovermi profondamente per tutto quello che sta succedendo e per quanto porterà del cuore dei bambini di oggi, i futuri adulti del domani e della storia che prosegue.
Sono sempre più convinta che i piccoli, ma necessari e fondamentali cambiamenti, partono sempre da ciascuna persona, attraverso i suoi modi di pensare e di agire. E sono altrettanto convinta che questi cambiamenti possono davvero avvenire.
Il nostro secondi figlio oggi è tornato a casa da scuola con i testi delle canzoni che stanno imparando per il prossimo Natale e, quando ne ho letto uno in particolare, ho pensato che meritava di essere pubblicato per portare un pò di quella semplicità e serenità che davvero i bambini hanno e sanno portare e dai quali, noi adulti, dovremmo molto spesso prendere esempio e imparare.
La voglio dedicare a tutti coloro che, in ogni parte del mondo, stanno veramente soffrendo ogni tipo di soppruso e ingiustizia, ma anche a tutti coloro che credono che un mondo diverso è davvero possibile.


Oggi tutti insieme proviamo a cucinare
Una ricetta nuova, prelibata e salutare
È fatta di allegria, di quello che ti piace
Vogliamo preparare la torta della pace!
Come prima cosa, vediamo le porzioni
Deve bastar per tutti, in tutte le nazioni
La quantità più giusta, la quantità perfetta
E ognuno in tutto il mondo ne assaggerà una fetta! Sì!
Prima di iniziare ad impastare, prepariamo gli ingredienti
Dicci dicci dai, che cosa serve?
L’amore che è nel mondo, uguaglianza e libertà per tutti quanti
Giusto giusto e poi, cos’altro serve?
Direi le religioni tutte insieme, che ci stanno proprio bene
Bene bene, e per finire direi…
Un arcobaleno, una panna colorata
Che montata tutta a neve, allegria ci porterà
Un po’ di zucchero a velo, anche solo una spruzzata
E la torta della pace, ancor più dolce diverrà!
Possiamo incominciare con la preparazione
L’impasto va trattato con determinazione
La forza ed il coraggio, al posto delle uova
Mischiati con la gioia… per una vita nuova!
Difficile non è, ma ci vuole impegno e amore
Con un pizzico di sale ed un po’ di fantasia
Faremo il dolce più buono che ci sia! Sì!
Mettiamo tutto in forno e regoliamo bene la temperatura
Dicci dicci dai, qual è quella giusta?
È la stessa del tuo cuore! Poi aspettiamo che finisca la cottura
Giusto giusto ormai, è quasi pronta!
Tagliamo tanti strati mille-foglie da farcire poi per bene
Bene bene, e per finire direi…
Spalmiamo un po’ dovunque una dolce marmellata
Fatta con la gentilezza… un’ autentica bontà!
E una crema deliziosa che non sa di cioccolata
Ma che ha il gusto del rispetto e della solidarietà!
Che fantastica ricetta è questa qua!
Ed il bello è che non ci vuole neanche chissà quanto tempo
È vero è vero, sì è pronta in un niente!
Questa è una ricetta assai veloce, si realizza in un momento
Ma il suo risultato dura per sempre!
Incredibile è il suo effetto, un mondo nuovo crescere vedrai…
Viva la torta della pace!
Son sicuro ci scommetto, anche tu da oggi la preparerai!
Son sicuro ci scommetto, anche tu da oggi la preparerai!
La preparerai!

giovedì 30 ottobre 2014

Giornata Mondiale Vegan 2014

Il 1 novembre viene celebrato in tutto il mondo il "World Vegan Day", ovvero la "Giornata Mondiale Vegan", per promuovere e far conoscere la scelta di uno stile di vita che causi la minore sofferenza possibile a esseri umani e animali, ma che purtroppo ancora oggi viene vista ingiustamente con sospetto e timore. 



Alla scelta vegana si può arrivare grazie a diverse motivazioni:
Scelta eticaGli animali sono esseri senzienti, capaci di provare sensazioni, emozioni, sentimenti, ma vengono invece trattati come macchine per produrre carne, latte, uova.
Scelta ecologicaPer consumo di risorse, questi sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire.
Scelta socialePovertà, fame nel mondo... Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutti, occorrerebbe solo consumare direttamente i vegetali, anziché usarli per nutrire gli animali d'allevamento.
Scelta salutisticaGli animali sono imbottiti di antibiotici e farmaci vari, ed inoltre una dieta di questo tipo è inadatta all'organismo umano e porta alle malattie degenerative prima causa di morte nei paesi ricchi.
Scelta economicaUn'alimentazione a base vegetale consente di risparmiare soldi sui "conti della spesa" ed evita che le nostre tasse vadano a sovvenzionare gli allevamenti intensivi, ma questo l'industria dell'allevamento preferisce non farlo sapere.

Non sono ancora completamente vegana, per il momento sono vegetariana, ma da quando mi sono interessata a tutti questi tipi di scelte sopra descritti, il mio obiettivo e la mia tendenza è proprio quello di diventare vegana. 
Ecco perchè ho pensato di condividere con voi la sensibilizzazione verso questo argomento. E per fare questo ho deciso di utilizzare tre modalità, tra le tante:

1) invitarvi a leggere un e-book, scaricabile gratuitamente, nel quale vengono raccontate in modo più completo ed esaustivo, le motivazioni della scelta vegan. Il libro si intitola "Perchè vegan - Una scelta per il bene di tutti: animali, ambiente, noi stessi" di Marina Berati. Ecco il link della pagina dove poterlo scaricare 
http://www.agireoraedizioni.org/libri/vegan/ebook-perche-vegan/

2) molto spesso si pensa che i vegani mangino solo verdurine, ma non è per niente vero. Allora ho pensato di farvi visitare una pagina dove potrete vedere una carrellata di immagini relative ad innumerevoli piatti, sfiziosi, gustosi e sani, che di solito vengono gustati dai vegani ma che potrebbe fare tranquillamente chiunque, senza rinunciare al piacere della tavola. Ecco il link
https://www.flickr.com/photos/98204874@N03/sets/72157648276071820/

3) molto postarvi una ricetta, tanto semplice quanto gustosa, di una frittata senza uova, la famosa ....

FARIFRITTATA

Ingredienti:
3 cipolle bionde
130 gr. di farina di ceci
300 ml. di acqua
5 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di salsa di soia
mezzo cucchiaino di sale
1 cucchiaio di origano

Mescolate bene la farina di ceci con l'acqua fino ad ottenere una pastella omogenea e senza grumi, che farete poi riposare in frigorifero per almeno un'ora, ma sarebbe meglio anche mezza giornata.
Affettate poi le cipolle e fatele stufare con un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, la salsa di soia e poca acqua. Cuocetele per circa 15 minuti.
Aggiungete alla pastella il sale, l'origano e i 4 cucchiai di olio rimanenti. Mescolate e aggiungete le cipolle tiepide. 
Versate in una teglia con carta da forno e cuocete in forno caldo a 170-180° per 40 minuti. 

E' proprio gustosa e devo ammettere che è un piatto che ha fatto colpo su parecchi amici ai quali l'ho fatta assaggiare. Provare per credere!



mercoledì 29 ottobre 2014

Incontro mondiale dei giovani della pace a Napoli

Ancora una volta è passato tanto tempo dall'ultima volta che ho scritto. Il tempo mi sembra sfuggire ogni giorno sempre di più. Ho sempre avuto tanti impegni: famiglia, lavoro, parrocchia, ecc. ma non so come mai quest'anno mi sembra ancora di più. E quindi, tolta anche la normale stanchezza, mi rimane davvero poco tempo. Ma non mi sono dimenticata che qui vi avevo raccontato che sarei andata a Napoli per partecipare all'incontro mondiale dei giovani della pace, promosso dal Sermig di Torino, al quale ormai siamo legati profondamente con un legame di fraternità. E oggi, non avendo lo stesso molto tempo a disposizione ma pensando che non avevo raccontato più nulla, ho deciso perlomeno di portarvi a conoscenza di due video significativi di quel giorno che tra l'altro, in questo periodo, ho avuto occasione di rivedere in momenti diversi. L'ho letto quindi come un segno, come un compito di portarli a conoscenza alla maggior parte delle persone.

Questo primo video riguarda la lettera alla coscienza che Ernesto Olivero, il fondatore del Sermig, ha scritto a tutti, proprio perchè si è reso conto di come ormai questa parola non possiede più il peso educativo e formativo di un tempo, con tutte le conseguenze che si possono vedere nell'odierna società.



Questo secondo video invece è un insieme di situazioni del mondo d'oggi viste dai bambini e, purtroppo, sono tutte situazioni vere e reali. Questo video in modo particolare, quando l'ho visto per la prima volta proiettato a Napoli, mi ha fatto proprio piangere, perchè mi ha fatto ancora di più rendere conto di come alcuni adulti stanno rovinando la bellezza della vita, fin dal suo inizio, nei bambini. E quando una verità pesante, spiacevole, negativa, viene vissuta e raccontata dai bambini penso che faccia ancora più effetto.


Purtroppo ora devo proprio scappare, devo preparare il pranzo al figlio maggiore che torna da scuola e poi devo correre al lavoro. Ma vi invito a riflettere su quanto avete ascoltato tramite questi video. E soprattutto a far girare il più possibile la parola coscienza. Perchè in questo mondo, del quale tanto ci lamentiamo, viviamo noi e i nostri figli. Un mondo diverso è davvero possibile, ma deve cominciare proprio da noi.



lunedì 13 ottobre 2014

Genitori disorientati? Questo incontro potrebbe aiutarvi

Pubblicizzo sempre volentieri le conferenze organizzate dall'Associazione Culturale Steineriana "Il Dondolo".
La prossima avrà un titolo davvero interessante e più che mai attuale:

BAMBINI CAPRICCIOSI E GENITORI DISORIENTATI

Si terrà Lunedì 20 ottobre 2014 alle ore 20,30 presso la Biblioteca Comunale di Villanterio (PV).
Per maggiori informazioni www.ildondolo.it


 

sabato 27 settembre 2014

Ben arrivato autunno !

Qualche giorno fa stavo curiosando un blog che seguo sempre con piacere, si chiama broccolo e carota, e ho fatto un commento ad un suo post. La blogger mi ha risposto non solo con le parole, ma anche andando a visitare questo mio blog. La cosa mi ha resa molto felice, ma nello stesso tempo mi sono resa conto che, ancora una volta, era passato tanto tempo dall'ultima volta che avevo scritto.
Le motivazioni sono sempre quelle che avevo già dato qualche tempo fa ma questa volta, si è fatta complice anche una stanchezza generale che alla sera, in questo periodo unico momento in cui potrei dedicarmi alla scrittura, si fa veramente sentire abbastanza presto.
Sarà il cambio di stagione in corso, sarà l'età che avanza e che proprio ieri mi ha fatto crescere di un anno, sta di fatto che un pò mi dispiace.
Allora oggi, in un piccolo attimo di tempo a disposizione, ho deciso che dovevo rimediare. A dire il vero non ho un argomento preciso di cui parlare, però un pò di agigornamento ci vuole.

La scorsa settimana abbiamo partecipato alla festa del primo compleanno di una bambina nigeriana che io e mio marito abbiamo tenuto a Battesimo lo scorso marzo. Ci siamo trovati immersi in una situazione particolare, dettata da una cultura completamente diversa dalla nostra, ma è stato veramente bello vedere come è grande l'accoglienza che ci ha riservato quel popolo. A volte c'è un pò la paura dello straniero, ma se si ha l'opportunità di conoscere le persone si possono scoprire tante qualità e situazioni positive, sia per noi che per gli altri, che ci possono solo portare ad una crescita.

Il prossimo fine settimana invece io, mio marito e nostro figlio maggiore faremo un viaggio particolare ... andremo a Napoli. Mi sembra una cosa talmente strana, un viaggio così lungo... Restando in Italia non sono mai andata così lontana. Però non saremo soli, perchè insieme a tante altre persone andremo all'incontro mondiale dei giovani della pace organizzato dal Sermig. Lo scorso agosto abbiamo partecipato ancora una volta al campo per famiglie del Sermig a Torino e sono successe tante cose, tante novità. Il Sermig è entrato a far parte della nostra vita a tutti gli effetti. E di questo ve ne parlerò più avanti. Ed ora ci è sembrato naturale partecipare a questo incontro così importante, perchè anche noi vogliamo dire che è arrivato il tempo di risvegliare le nostre coscienze, assopite da tutto quello che ci propina la società, perchè un mondo migliore e diverso è possibile. 



Sarà un momento intenso e molto particolare che non vedo l'ora di vivere insieme anche a tante altre persone che ci credono.
Ovviamente, per poter fare tutto questo ho dovuto trovare una soluzione per "sistemare" gli altri due bambini che non hanno l'età adatta a questo tipo di inconto. La nonna non poteva e poi in questo ultimo periodo è un pò acciaccata, per cui non volevo pesare eccessivamente su di lei. Così ci sono state di aiuto due famiglie nostre carissime amiche, nonchè padrini e madrini al Battesimo proprio dei nostri due figli, che li accoglieranno, accudiranno e tutto quanto farebbe una famiglia nei confronti dei loro figli. Li ringrazio sin d'ora tanto tanto, perchè la loro disponibilità ci permetterà di affrontare una situazione a cui tanto tenevamo.

All'inizio del post dicevo che avevo curiosato il blog broccolo e carota. Qui avevo trovato la ricetta di una torta interessante e golosa che volevo sperimentare. E siccome ieri era il mio compleanno, quale occasione migliore potevo trovare? Mentre sul tavolo in cucina si svolgevano dei compiti di matematica, in men che non si dica ho preparato il dolce. Il risultato è stato molto piacevole e anche i bambini l'hanno davvero apprezzato. Naturalmente è senza latticini e anche senza zucchero. Ho effettuato qualche piccola modifica e ora la condivido volentieri con voi.
La voglio dedicare all'autunno appena iniziato, stagione nella quale sono nata e chissà, forse proprio per questo, che adoro.

Ingredienti per il pan di Spagna al caffè d'orzo:
-200 g. Farina 00
-100 g. Farina di farro
-100 g. malto di riso
-100 g. di concentrato di datteri
-150 g. caffè d'orzo freddo
-140 g. olio di mais
-1 cucchiaino di bicarbonato e 1 di aceto di mele

Mescolare il malto di riso, il concentrato di datteri, il caffé d'orzo e l’olio di mais formando un’emulsione. Unire questo composto alle farine setacciate e mescolare bene. Unire infine il bicarbonato con l'aceto di mele e amalgamare tutti gli ingredienti.

Versare l'impasto in una teglia di 20cm. di diametro e infornare a 180°C per circa 35 minuti.

Ingredienti per la farcitura:

-150 g. di banana
-300 g. di latte di riso
-40 g. di amido di mais
-40 g. di succo d’agave
-10 g. di cacao amaro

Frullare la banana con il latte e il succo d’agave e il cacao. Trasferire il tutto in un pentolino versarvi l'amido di mais a pioggia e mescolare con la frusta. Quando è sciolta, portare a ebollizione mescolando. Appena comincia ad addensarsi spegnere e farla raffreddare.

Infine:
-30 g. di noci tritate

Tagliare il pan di Spagna in quattro pezzi e poi ciascuno in due triangoli. Si avranno 8 triangoli. Tagliare a metà ciascun triangolo e farcire con uno strato di crema, aggiungere la granella di noci.









lunedì 1 settembre 2014

Ci sono ancora ...

Dall'ultima volta che ho pubblicato un post è passato davvero tanto tempo, praticamente più di un mese. Non sono scappata, ma tra la fine del lavoro prima delle vacanze, le vacanze e la ripresa lavorativa, non sono mai riuscita a trovare un attimo di tempo per scrivere. Anche se ci pensavo spesso, il tempo non c'era mai.
Ma questa sera mio marito usciva a cena con i papà dell'asilo, io e i bambini abbiamo finito di cenare abbastanza presto per leggere qualche storia e far si che i pargoli fossero tutti a dormire entro le 21,30. Quale momento migliore per poter riprendere le redini del blog?
Così ho deciso di dedicare la serata araccontare qualcosina di questo mese trascorso.
Naturalmente racconterò delle vacanze e dei bei momenti trascorsi con gli amici.
In vacanza, come già avviente da qualche anno, ci siamo recati in Trentino, quest'anno però cambiando valle. Siamo andati a Tonadico, passo Cereda, per internderci abbastanza vicino a San Martino di Castrozza. Eravamo alloggiati in un agriturismo a 1367 mt. E fortunatamente siamo riusciti a godere di un tempo meterologico buono per tutta la settimana della nostra permanenza. Siamo riusciti quindi a fare tante escursioni, grazie anche (e ci tengo a dirlo) ai nostri figli che amano camminare, piccola di 4 anni compresa, che è stata soprannominata "stambecca".
In una settimana siamo riusciti a raggiungere alcune malghe o rifugi: Malga Fossetta (1554 mt.), Malga Fratazza (1440 mt.), Capanna Cervino (2084 mt.), Baita Segantini (2200 mt.), Rifugio Treviso (1630 mt.), Rifugio Rosetta-Pedrotti (2700 mt.). Poi abbiamo raggiunto il passo Palughet attraverso un percorso davvero impervio e faticoso, abbiamo regalato una mezza giornata ai nostri bambini presso il parco avventura Agility Forest di San Martino Castrozza e, un'altra volta abbiamo cercato di raggiungere il ghiacciaio della Fradusta ma siamo stati colpiti da pioggia e freddo e, nonostante fossimo già a buon punto, abbiamo deciso di ritornare indietro, non potevamo rischiare con i tre bambini. Ci tengo però a raccontare che siamo riusciti a raggiungere il Cristo Pensante. Si tratta di un trekking abbastanza famoso che permette di raggiungere, in cima alla montagna, una statua che raffigura Gesù Cristo in una posizione che pare proprio stia pensando. Era da un paio d'anni che io e mio marito desideravamo fare questo percorso ma avevamo i bambini ancora troppo piccoli e forse non ci sarebbero riusciti. E anche quest'anno avevamo a malincuore deciso di rinunciare. Ma quando arrivati alla Capanna Cervino la titolare ci ha detto che ci voleva ancora un'oretta e che, secondo lei, i bambini ci sarebbero riusciti, non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo subito imboccato il sentiero. E' stato proprio un bel percorso, i bambini ci sono riusciti e, arrivati in cima, abbiamo capito che ne valeva proprio la pena. La statua decisamente suggestiva e soprattutto il meraviglioso panorama ci hanno ripagato di qualsiasi fatica, proprio come avviene in montagna.
E come dovrebbe avvenire anche nella vita. Ogni volta che vado in montagna e mi misuro con la fatica prima e poi la soddisfazione dei panorami che si possono godere, penso sempre che la montagna sia la miglior metafora che si possa utilizzare per la vita di ogni giorno, fatta di fatiche, dolori ma di gioia e soddisfazioni quando si riescono a percorrere e raggiungere obiettivi profondi e importanti.
Infine, nel giorno di rientro a casa, ci siamo fermati a visitare il bellissimo Muse di Trento, un museo di scienze naturali, e non solo, che vale proprio la pena di visitare.

Passo Palughet


Arrivati in cima al monte Castellazzo

Il Cristo Pensante in tutta la sua maestosità

Verso la Baita Segantini con le Pale di San Martino sullo sfondo

In direzione del rifugio Rosetta-Pedrotti

Sull'Altopiano delle Pale di San Martino verso il ghiacciaio della Fradusta





Per ora concludo il racconto con queste splendide foto che, forse, dicono più di tante parole, ma mi prometto di proseguire in un altro post perchè durante questi mesi estivi di luglio e agosto sono avvenuti incontri interessanti e importanti che sicuramente avranno seguito nella vita della nostra famiglia. 

Vi lascio, come augurio, questa bella frase trovata ai piedi del Cristo Pensante





sabato 26 luglio 2014

Piccoli frutti estivi

Mi sto rendendo conto che in questo periodo sto scrivendo davvero poco. Lavoro, famiglia, preparativi per le vacanze, un pò di shopping in occasione dei saldi ... insomma marco un pò male.
Ma in questo preciso momento, metre il primo figlio è sul divano a leggere (tanto per cambiare) e il papà è sull'altro divano a leggere agli altri due figli, ho deciso che dovevo approfittare di questo momento, altrmenti chissà quando sarei riuscita a buttar giù qualche riga.
Approfitto quindi di una operazione avvenuta la scorsa settimana per postare la ricetta di un dolce che ho fatto proprio in quell'occasione.
L'evento in questione è stato l'operazione sbrinamento freezer. Ne abbiamo due: uno sotto il frigorifero a colonna costituito da 3 cassetti, e uno a pozzetto in cantina. Il ghiaccio intorno alle pareti parlava chiaro, era proprio arrivato il momento di una pulizia accurata e approfondita.
I due bambini più piccoli hanno collaborato con il papà nello spostamento del contenuto da un freezer all'altro e soprattutto nel portare i pezzi di ghiaccio in giardino, dove il sole li scioglieva e dava da bere a piante e fiori.
Quando si fanno queste operazioni spesso accade di venire a conoscenza di ingredienti congelati dei quali ci si era proprio dimenticati, perchè nascosti in un angolo in fondo oppure perchè si cucina sempre qualcosa di diverso. E anche questa volta è stato così. Tra le altre cose, in congelatore era rimasta parcheggiata una bella vaschetta piena di mirtilli che avevamo raccolto lo scorso anno in montagna.
Ci trovavamo in Trentino e, l'albergo nel quale alloggiavamo, proponeva ogni giorno qualche attività programmata. Una di queste è stata proprio una bellissima visita all'Azienda Agricola Tisi Patrizia, produttrice di mirtilli ed erbe aromatiche. E' stata una giornata ricca di natura, con la raccolta di mirtilli e delle erbe aromatiche utili per cucinare o fare ottime tisane curative. Poi si è potuto visitare gli animali da cortile, compresi delle grandi e belle oche. Ad un certo punto la proprietaria ha raccolto un uovo di oca (bello grande) e ha preparato, per la gioia di grandi e piccini, una semplice e buona frittata aromatizzata con il suo sale alle erbe.
Ebbene, questi mirtilli mi hanno fatto ricordare questa bellissima giornata di vacanza ma, nello stesso tempo, mi hanno dato l'idea di preparare una semplice e deliziosa torta per la colazione del mattino successivo. Mentre il forno arrivava in temperatura, ecco preparato l'impasto

TORTA ALLO YOGURT DI SOIA CON MIRTILLI (senza latticini)

Ingredienti

300 gr. di farina bianca tipo 0
150 gr. di zucchero di canna
125 gr. (un vasetto) di yogurt bianco di soya
50 gr. di latte di riso (o di altro cereale)
100 ml. di olio di mais spremuto a freddo
1 uovo intero
la buccia grattuggiata di 1 limone bio
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di aceto di mele bio
1 pizzico di sale
mirtilli scongelati (o freschi) a piacere

Sbattete energicamente l'uovo con lo zucchero. Unite lo yogurt, il latte di riso, l'olio e, a poco a poco, la farina con il sale. Unite la buccia grattuggiata del limone e alla fine, il bicarbonato con l'aceto. Quando avrete ottenuto un impasto liscio e morbido, unite i mirtilli amalgamandoli bene all'impasto. Ungete leggermente la tortiera con olio e cospargetelo di farina. Quindi versaveti l'impasto e cuocete in forno già caldo a 180° per 35-40 minuti.

Che bello iniziare la mattina con qualcosa di soffice e goloso!!!


lunedì 14 luglio 2014

Altra scorta preparata in estate: il dado vegetale

L'argomento che voglio trattare oggi è tanto semplice quanto diffuso in ogni casa: il dado per fare il brodo. Fatta la premessa che fare il brodo è veramente un gioco da ragazzi, per orari di lavoro o di altri impegni sono consapevole che non sempre è possibile. Oppure spesso succede che si decide di fare un risotto all'ultimo momento, cambiando il piano già predisposto, perchè si scopre che i figli a scuola/asilo e il marito in mensa hanno mangiato pasta. Ecco allora che il dado viene davvero in nostro aiuto. Ma, non è sempre così facile trovare il dado adatto alle proprie esigenze. A parte il fatto che sarebbe sempre bene evitare di scegliere prodotti che contengono glutammato, sostanza ormai dimostrata dannosa per la salute, ma a volte tra gli ingredienti ci possono anche essere elementi per i quali si è intolleranti. Nel caso della mia famiglia, il pomodoro, la patata e il lievito (se qualcuno di voi mi sa spigare a cosa serve mettere il lievito nel brodo, per favore mi illumini!!).
Per quanto riguarda i dadi già pronti finora ne ho trovato solo uno in commercio che fa al caso mio, venduto dalla mia cara amica Manuela nel suo negozio di prodotti bio I Germogli, prodotto dalla ditta Zangrando. 


  

Ma questa volta ho deciso che il dado vegetale me lo volevo autoprodurre. E visto che siamo in estate potevo approfittare di tante verdure fresche e profumate, delle quali avrei potuto beneficiarne anche in autunno e inverno. Di ricette per fare il dado vegetale se ne possono trovare a valanghe, sia cuocendo le verdure che preparando tutto a crudo. Così ho iniziato a sfogliare tra i mei libri di cucina vegetariana e ho scelto questa ricetta, tratta dal libro "Le ricette del metodo Kousmine" di Marina Grassani, ed. Tecniche Nuove

 
Ingredienti:

500 gr. di cipolle, 100 gr. di prezzemolo, 200 gr. di basilico, 300 gr. di sedano, 400 gr. di carote, 7 spicchi di aglio, 500 gr. di sale fino integrale marino, due rametti di rosmarino, 5 foglie di salvia.

Prima di tutto mi sono divertita con i miei bambini a procurare gli ingredienti che potevo reperire nel nostro giardino, ovvero il basilico, il prezzemolo, il rosmarino e la salvia. Dopodichè ho mondato, lavato e asciugato bene tutte le verdure e i vari profumi. Ho iniziato a tagliarli in pezzetti più o meno grossolani e poi ho tritato tutto in un mixer, avendo cura di intervallare a strati le verdure dure e quelle in foglia. Ho trasferito poi tutte le verdure tritate in una grossa ciotola e le ho mescolate per bene con il sale. Ho trasferito poi il tutto in vasi di vetro e riposto in frigorifero.

 
Questo dado si usa a cucchiaini, facendo delle prove finchè trovate la sipidità giusta per voi. Devo ammettere che è veramente buono, quando lo si utilizza sprigiona un profumo aromatico in cucina che è davvero invitante. Anche il figlio più grande, entrato a pieno titiolo nell'età preadolescenziale (con tutte le conseguenze annesse, anche relative al consumo di verdure) quando ne sente il profumo mi chiede sempre se è stato fatto con il "nostro" dado e, a pietanza ultimata, fa sempre i complimenti dicendo che è proprio buono. Non male come successo!!!

Devo dire che è talmente buono che in questo periodo, nel quale faccio spesso le zucchine saltate in padella, invece di farle trifolate semplicemente con il prezzemolo, utilizzo questo dado per insaporirle e vengono ancora più buone.
Mi sa che prima della fine dell'estate ne dovrò fare ancora qualche vasetto di scorta, se voglio gustarlo e riceverne i complimenti anche durante tutto l'inverno :)

mercoledì 9 luglio 2014

La mia prima cheese cake

Mercoledì mattina ore 8,30. Marito e figli sono già tutti fuori casa ed io ho la mattinata libera perchè oggi lavoro al pomeriggio.
Spesso mi capita di seguire MarcoBianchi tramite Twitter. Per chi non lo conosce lui è un divulgatore scientifico che lavora presso la fondazione Umberto Veronesi dell'IEO (Istituto Europeo Oncologico). Ed essendo anche appassionato di cucina, dedica anche molto del suo tempo alla divulgazione di una vita sana, costituita da alimentazione e movimento. Ha scritto alcuni libri e a fatto anche trasmissioni a riguardo. Il suo ultimo libro si intitola proprio "50 minuti, 2 volte alla settimana" nel quale appunto indica l'importanza della corretta alimentazione accompagnata però anche da un pò di movimento.
Concordo pienamente con quanto espresso da Marco Bianchi per cui decido, come lo scorso lunedì, di fare un bel giro in bicicletta, giusto per tenermi un pò in forma (campagna #iomimuovo). Nella mia zona c'è un bel percorso, che può essere più o meno lungo, e che si svolge su strada asfaltata ma in mezzo alla campagna. E' proprio bello, tant'è che nel periodo estivo questa strada viene esclusa al traffico, proprio perchè è meta di molte persone che la percorrono a piedi o in bicicletta ogni giorno.
E' stato proprio bello passeggiare in mezzo alla natura, accostando campi coltivati a mais o altro, respirare l'aria fresca del mattino, vedere gli uccelli sfrecciare nel cielo. 

Nello sfondo si vedono le colline

Quei puntini bianchi nel campo sono uccelli


C'è stato un attimo nel quale non avrei desiderato niente di meglio. E, dopo aver fatto 14,9 km, sono ritornata a casa soddisfatta, sentendomi un pò più sciolta e agile.


Ma siccome è un pò di tempo che non scrivo, ho pensato di postare l'ultima ricetta fatta, ovvero la cheese cake al limone. Ad essere sincera, di cheese non ha proprio niente, in quanto ho dovuto sostituire il formaggio spalmabile della ricetta originale. Ma, con la degna sostituizione dello yogurt di soia al limone, è venuta davvero buona e apprezzata da tutti. Sarà perchè siamo in estate e questo è un dolce fresco, ma è finita davvero in un batter d'occhio. A voi la prova.

CHEESE CAKE ALLO YOGURT (vegana, senza latticini)

Ingredienti:

300 gr. di biscotti Digestive
150 gr. di margarina vegetale
250 gr. di yogurt di soia al limone
300 ml. di panna di soia da montare
5 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaino di succo di limone
1 cucchiaino di agar agar

Con un frullatore tritate i biscotti. Amalgamateli con la margarina sciolta e stendete l'impasto con le mani in uno stampo con l'apertura a cerniera. Mettete questa base della torta in frigorifero per almeno 2 ore. Nel frattempo, in un pentolino, amalgamate lo yogurt con lo zucchero e il succo di limone. Sciogliete l'amido di mais in poca acqua e fate lo stesso, a parte, per l'agar agar. Unite entrambi allo yogurt e fate addendare la crema a fuoco dolce. Quando la crema di yogur sarà fredda unitela alla panna precedentemente montata, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Stendete la crema così ottenuta sulla base di biscotti e lasciate in frigorifero ancora 5-6 ore prima di servire.






lunedì 30 giugno 2014

Compleanno semplice e solidale


Eccoci arrivati all'ultimo (per questo periodo) compleanno festeggiato. Vi avevo raccontato qui che in questi giorni stavamo preparando una sorpresa per il nostro secondo figlio che avrebbe compiuto 7 anni. Ebbene, il papà si è occupato della preparazione del regalo, mentre la mamma si è piacevolmente occupata della preparazione del regalo "dolce". E anche questa volta, con grande soddisfazione!!!
Ma andiamo con ordine. Avevamo deciso di reagalargli un'altalena, visto che a loro piace molto dondolarsi e chiedono spesso di andare al parco giochi proprio per poterci salire. Non avendo un giardino molto grande, e in linea con il nostro stile di vita, abbiamo optato per la soluzione più semplice: un asse di legno con due corde. Questa soluzione è stata scelta anche perchè sarebbe stato utile ai bambini per vivere la condivisione, cioè che si può utilizzare un gioco in due, basta fare a turno e imparare la virtù della pazienza e dell'attesa. L'abbiamo posizionata appesa sotto il balcone, quindi il papà ha provveduto a fare i fori, mettere i ganci e dei bei moschettoni che potessero reggere il peso fino a 50 kg. Non vi dico la sorprea e la felicità nell'aver trovato questo regalo, condiviso pienamente anche dalla sorellina di 4 anni e mezzo (e anche dal quasi 13enne, che ogni tanto prova a salire). E devo dire che sono stati bravi, sin da subito, a fare a turno, spingersi l'un l'altro, divertendosi un pò ciascuno.
La mamma, invece, oltre ad aver preparato il tiramisù richiesto dal festeggiato, ha voluto anche cimentarsi per la prima volta in quelle classiche torte che di solito si vedono solo nelle vetrinette frigo dei pasticceri o delle gelaterie.
Nel gruppo GAS (gruppo di acquisto solidale) del quale faccio parte ormai da molti anni, è entrato un nuovo fornitore. Si chiama Cascina della Carità e per il momento offre lamponi, susine e confetture di amarene.
Vi trascirvo uno stralcio del loro progetto:
"Il progetto Cascina della Carità nasce da un gruppo di amici accomunati dal desiderio di trasmettere ai giovani del nostro tempo (quindici, diciotto anni) uno stile di vita che permetta loro di uscire dall’individualismo, dal proprio guscio, da una vita spesso troppo “virtuale”. Crediamo nella possibilità che i ragazzi, se stimolati ed accompagnati, possano realizzare grandi progetti: hanno bisogno di strumenti e luoghi che li aiutino ad uscire dalle fatiche e dagli schemi in cui spesso si rinchiudono. Vorremmo che i giovani possano scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, il donare gratis, la coerenza tra le parole e le azioni, lo spirito di gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone".
Non hanno assolutamente nessuno scopo di lucro, tant'è che l’intero ricavato della vendita dei prodotti agricoli viene destinato a finanziare un progetto nella missione di Sao Salvador (Brasile), in cui operano un sacerdote e volontari laici dell’Operazione Mato Grosso.
Mi è piaciuto molto questo loro progetto, perchè parte dai giovani ed è per i giovani, proprio con l'idea di sviluppare quella parte sana di cui i giovani, oggi più che mai, hanno tanto bisogno per un'altrettanta sana crescita.
Ho deciso quindi di acquistare i lamponi coltivati da loro per realizzare il dolce in questione, sempre in versione vegana. Eccolo:

PAN DI SPAGNA ALLA PANNA E LAMPONI (vegan)

Ingredienti:

1 pan di spagna

Per la crema Chantilly
600 gr. di latte di soia alla vaniglia
30 gr. di farina 00
15 gr. di amido di mais
30 gr. di margarina vegetale
60 gr. di zucchero di canna
½ cucchiaino di curcuma
la scorza grattuggiata di un limone
500 gr. di panna di soia da montare
4 cucchiai di zucchero a velo

Per la decorazione
300 gr. di lamponi
3 cucchiai di zucchero
300 gr. di panna di soia da montare
2 cuchciai di zucchero a velo

Preparazione della crema Chantilly
In una ciotola amalgamate la farina, l'amido e la curcuma con 100 gr. di latte, mescolando bene per evitare grumi. In un pentolino sciogliete a fiamma bassa la margarina con 200 gr. di latte, aggiungete il latte rimanente, lo zucchero e la scorza di limone. Portate ad ebollizione, unite l'amido e la farina diluiti e, sempre mescolando con una frusta, cuocete per circa 3 minuti.
Versate la crema in una ciotola e lasciate raffreddare completamente coprendola a contatto con della pellicola.
Montate la panna con lo zucchero a velo e unitela alla crema delicatamente, poco alla volta, mescolando dal basso verso l'alto con una spatola.

Assemblamento della torta
Tagliate il pan di spagna in tre dischi. Su un piatto disponete il primo disco di pan di spagna, farcite con metà della crema Chantilly e 1/3 di lamponi; coprite con il secondo disco, farcite ancora con la crema Chantilly rimanente e ancora con 1/3 di lamponi. Coprite con l'ultimo disco.
Montate la panna con lo zucchero a velo. Spalmate un velo di panna montata sull'ultimo disco di pan di spagna. Mettete la restante panna montata nella sac a poche e iniziate a decorare tutta la torta (compreso il bordo). Finite la decorazione a piacere con i lamponi rimanenti e riponete la torta in frigorifero per almeno due ore prima di servirla.

Per il video devo ringraziare mio marito che si è adoperato nel montaggio compreso di audio :)





 
Per onor di cronaca, ecco il regalo ricevuto, semplice ma tanto tanto apprezzato




 

giovedì 26 giugno 2014

Estate: voglia di gelato...

... si, ma per gli intolleranti al lattosio? Già, andare in un bar e pensare di prendersi un cornetto oppure uno stecco, è impensabile. Per fortuna che qualche gelateria produce alcuni gusti alla frutta senza latte e che in qualche supermercato si può trovare una, e non di più, marca di gelato alla soia. Altrimenti?
Io direi, una parola soltanto: autoproduzione. E oggi vi voglio indicare il gelato alla frutta più semplice che si possa eseguire, con un solo ingrediente e niente gelatiera: il gelato alla banana.
Niente di più facile e, nonostante questo, decisamente buono. I bambini di solito lo amano (almeno, i miei si)

Ingredienti:
banane (quante ne volete)

 
Attrezzatura:
un normalissimo frullatore

Procedimento:
Sbucciate le banane, tagliatele a rondelle, disponetele su di un piatto e mettetele in congelatore per qualche ora, o qualche giorno (dipende quando vorrete mangiare il gelato)



  

togliete le banane dal congelatore, mettetele in un frullatore e frullate alla massima potenza per un pò di volte, fino a quando otterrete una consistenza cremosa.


Disponete il gelato in una coppetta (o anche in un cono, se lo avete) e gustatelo in tutta tranquillità!



C'est plus facile .... ;-)


martedì 24 giugno 2014

Son soddisfazioni ....

Periodo di compleanni. Vi avevo scritto qui che in questi giorni la mia nonna avrebbe compiuto 97 anni e che nei prossimi giorni il nostro secondo figlio compirà 7 anni. Ma c'è stato un terzo compleanno in famiglia: lo scorso sabato è stato il turno di mio papà. E' sempre bello avere un motivo per festeggiare, anche se in modo estremamente semplice, senza regali nè raduni di società. E' bello semplicemente essere insieme e per questo motivo esserne felici.

A motivo delle intolleranze al lattosio mia mamma mi ha detto: "Al dolce pensaci tu, compra tu la torta che sai possa andar bene".
Comprare la torta? Non mi venga mai detta una frase del genere.... La torta la FACCIO, con le mie mani, con gli ingredienti sani, compreso tutto il mio amore nel prepararla. E per il mio papà ho avuto voglia di fare proprio una torta speciale, proprio come speciale dev'essere il legame tra genitori e figli. Davanti ai miei occhi è quindi apparsa l'immagine della torta Sacher, mai fatta prima d'ora. La sfida nel mio cervello è stata immediata. Volevo dimostrare di potercela fare, nonostante non avessi mai ricoperto una torta con cioccolato fuso, nè tantomeno utilizzato la sacca del pasticcere per effettuare una scritta. Naturalmente, tutto in versione vegan, senza uova, latte, burro.

TORTA SACHER (vegana)

Ingredienti per la base:

230 gr. di farina 00
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
100 gr. di zucchero di canna
55 gr. di olio di semi di mais spremuto a freddo
230 gr. di latte di soia aromatizzato alla vaniglia
80 gr. di cioccolato fondente
½ bustina di lievito in polvere
50 gr. di confettura di albicocche

Ingredienti per la farcitura:

150 gr. di confettura di albicocche

Ingredienti per la copertura:

150 gr. di cioccolato fondente
70 gr. di latte di soia
2 cucchiai di malto
20 gr. di confettura di albicocche

Preparazione della base.
Fate fondere il cioccolato a bagnomaria. In una ciotola setacciate la farina con il cacao in polvere, lo zucchero e il lievito. Versateci l'olio, la confettura (sciogliendola bene), il latte di soia e il cioccolato fuso, amalgamando il tutto molto bene. Ungete e infarinate una teglia di 22 cm. di diametro, versate il composto e cuocete in forno già caldo a 160° per 30 minuti. Al termine, verificate la cottura della torta con uno stuzzicadenti e poi lasciate raffreddare.

Tagliate quindi la torta in due dischi, farcite con la confettura di albicocche e ricomponete la torta. Spennellate la superficie con un velo di confettura. Fate fondere a bagnomaria il cioccolato con il malto e il latte amalgamando bene. Spalmatelo ancora caldo su tutta la torta, tenendone da parte un pochino per la scritta. Si solidificherà subito, dopodichè mettetela una mezz'oretta in frigorifero per farla rassodare ancora di più. Trascorso tale tempo, scaldate ancora un pochino il cioccolato fuso rimasto in precedenza, mettetelo in una sac a poche ed effettuate la scritta che più vi piace.
In questo caso, non ho scritto la tradizionale scritta "Sacher" ma, naturalmente la scritta "Auguri".

Farcire la torta con confettura di albicocche

Fondere il cioccolato a bagnomaria

Ricoprire la torta con cioccolato e fare la scritta

Che meraviglia! Bella, buona e sana.  







Devo ammettere che sono stata felicissima del risultato, sia estetico che del gusto. E soprattutto è stata per me un'enorme soddisfazione riuscire a fare una cosa che pensavo più grande di me, degna soltanto dei bravi pasticceri. Avrei potuto anche non assaggiarla, che già tale soddisfazione mi aveva ripagata.
E anche questo passaggio è stato un piccolo insegnamento di vita. A volte ci mentalizziamo eventi come più grandi di noi, ma quando osiamo metterci alla prova dando il meglio di noi stessi, possiamo di verificare che abbiamo tutte le capacità per poterci riuscire.
Auguro a tutti voi di provare questo tipo di esperienza :)