giovedì 30 gennaio 2014

I tre giorni della merla

Nei giorni scorsi il tempo metereologico ci ha fatto passare da giornate piovose e umide a giornate quasi primaverili, con un bellissimo sole ma fin troppo calde per essere in gennaio.



 

Ieri invece, quando ho aperto le imposte, ho visto davanti a me un paesaggio tutto bianco, non di neve, ma di brina e ghiaccio.




 

E la temperatura era proprio quella che piace a me in inverno: un bel freddo, ma asciutto, quello che ti fa coprire bene con maglioni, sciarpe, berretti e guanti di lana.
Eh già, era proprio il primo giorno della merla. Secondo la tradizione gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono appunto i giorni più freddi di tutto l'inverno.
Ricordo che qualche anno fa, quando il mio primo figlio era alla scuola elementare, la maestra di italiano gli aveva raccontato la storia della merla, per spiegare loro il perchè si dice così.

Non so se in tutt'Italia c'è questa "tradizione", ma ho pensato di condividerla con voi, così potrete raccontarla anche ai vostri bambini.
Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, alcune simili, altre assai diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una Merla. Io ho scelto queste due.

La prima nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime. 
Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese: "Amico mio potresti durare un po’ di meno"?. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: "Eh no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni".
A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: "Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno". Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni.
Il fratello dubbioso domando: "Cosa vuoi farne"? e Gennaio rispose: "Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere". 
E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere. 

La seconda versione, ambientata nel capoluogo lombardo, ha come protagonisti un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova e poi per l'inverno sotto una gronda, al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni così che il merlo volava da mattina a sera in cerca di cibo, che tuttavia scarseggiava sempre di più. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i figlioletti intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po’ di tepore. La tormenta tenne lontano il merlo da casa per ben tre giorni (appunto gli ultimi tre di Gennaio). Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti perchè erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo giorno di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione da favola. 
 
A voi quale piace? Ne conoscete qualche altra versione?

P.S. proprio mentre scrivevo questo post nel mio giardino sono venuti, oltre agli ormai afecionados piccioni (dal carattere un pò egoista), tre merli, un pettirosso e un meraviglioso cardellino. Sono corsa subito a prendere la macchina fotografica e quando l'ho accesa è apparsa la scritta "memoria piena" (ggrrr!!!). Così ho liberato un pò di spazio ma ormai gli uccellini, presi da tutti questi movimenti, sono volati via.  Le uniche foto che sono riuscita a fare sono queste.






Spero che nei prossimi giorni ritorni ancora il cardellino perchè era bellissimo nei i suoi colori e nel nostro giardino non era mai venuto.

P.S.2:
anche oggi, secondo giorno della merla, il paesaggio è decisamente cambiato!!!

  
neve, neve, neve .... per la gioia dei bambini




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