martedì 20 gennaio 2015

E' tempo di porte aperte

Lo scorso 15 gennaio è stato il giorno di inizio per poter iscrivere i propri figli alle varie scuole: elementari, medie e superiori, come si chiamavano un tempo. C'è un mese di tempo per poter effettuare tale scelta. Una scelta importante, perchè l'istruzione e l'accompagnamento a diventare adulti, sono due aspetti costitutivi della persona. Anche la mia famiglia quest'anno ha fatto parte di quelle tante famiglie che hanno dovuto fare questa scelta. Abbiamo in corso la scelta per la scuola superiore del primo figlio e per la scuola elementare della terza figlia. 
Il grande ha già scelto, mentre per la terza abbiamo già "non scelto". Ovvero abbiamo scelto di rimandare ancora di un anno l'ingresso nella scuola. In questi anni abbiamo avuto la fortuna di conoscere la pedagogia steineriana, che ci ha insegnato molto. E abbiamo quindi imparato e capito l'importanza dello sviluppo corporeo (prima di quello intellettuale), che nel bambino avviene fino ai sette anni. 

"Nel primo settennio il bambino impara a camminare, a parlare, a pensare e a dire "io" a se stesso; senza l’esempio di altri uomini da imitare il bambino non imparerebbe a crescere nel modo giusto. Non solo i gesti, ma anche i sentimenti delle persone che il bambino ha intorno a sé vengono assorbiti fino a divenire parte del suo essere: è così che apprende le qualità morali che saranno determinanti per il suo futuro. 
In questa fase il bambino va protetto da stimoli troppo intellettuali, ritenuti deleteri, immergendolo in un mondo buono, ricco di fantasia, immagini, gioco e devota meraviglia.
In uno studio condotto negli USA, Sara Smilanski ha indagato il rapporto fra il gioco creativo e pieno di fantasia tipico dell'asilo e il successivo comportamento dei bambini nella scuola, constatando che il gioco rafforza le capacità cognitive che si devono impiegare nella scuola. Oltre a ciò, i bambini "bravi" nel gioco dimostravano volontà di apprendere, empatia e capacità sociali". (tratto da www.rudolfsteiner.it/scuola/primo_settennio)

Sulla base di questa ma anche di tante altre cose che ci ha insegnato la pedagogia steineriana giro molto volentieri l'invito a conoscere l'asilo frequentato da nostra figlia.
Mi piace molto il termine "porte aperte", non come una cosa eccezionale mentre per il resto del tempo le porte sono chiuse, ma proprio per il fatto che quando le porte sono aperte le persone possono entrare, e quando le persone si incontrano è possibile il dialogo.

Buona scelta a tutti, per il bene dei nostri figli!



martedì 13 gennaio 2015

Je suis frère

Tanto si è detto in questi giorni riguardo ai tragici eventi di Parigi nei quali sono state sterminate 19 persone innocenti, tra cui numerosi membri di una redazione giornalistica; per cui non voglio aggiungere altro.
Però condivido con voi questo scritto del mio caro amico Ernesto Olivero, fondatore del Sermig - Arsenale della Pace, con il quale concordo pienamente.
Quante situazioni potrebbero essere davvero diverse se l'uomo riuscisse a vedere nell'altro un fratello. Non è scontato o immediato o facile, però sono convinta che è possibile!