Lo scorso sabato, diversamente da
quanto accade abitualmente, io con mio marito e i miei figli, abbiamo
partecipato ad una setara "mondana". Dico così perchè di
solito non usciamo mai di sera, neanche a cena, intorno alle 21 i
bambini sono a letto e noi finiamo di rassettare casa. Ma sabato
scorso c'era un'occasione speciale.
Il gruppo di catechesi al quale
partecipa il nostro primo figlio, composto da ragazzi e ragazze di
seconda e terza media, parteciperà prossimamente ad un viaggio ad
Assisi perchè il tema peculiare di quest'anno è proprio San
Francesco. Allora, ogni tanto, si inventano qualche cosa per fare
"autofinanziamento" in modo da aiutare le famiglie nel
contribuire economicamente al viaggio. Con l'aiuto dei bravissimi
catechisti e di qualche genitore quest'inverno hanno costruito
oggetti da vendere al termine delle Sante Messe, ogni tanto si
inventano qualche servizio in autonomia, mentre questa volta hanno
organizzato in oratorio una vera e propria serata di intrattenimento
con tanto di cena. Per tempo hanno creato numerosi biglietti di
invito all'evento (tutti rigorosamente fatti a mano) e li hanno fatti
avere a parenti, amici, parrocchiani e chi più ne ha più ne metta.
Sono stati raggiunti circa 130 coperti
e i tanti ragazzi si sono adoperati chi nel fare i camerieri e chi
nel fare spettacolo, come intrattenimento tra una portata e l'altra.
Ci sono stati assoli di chitarra, concerti di una band, balletti di
danza moderna e classica, racconto di barzellette, scenette
divertenti a mò di tg e tanto altro ancora.
E' stata una serata davvero piacevole,
siamo andati a casa un pò tutti stanchi (complice anche il cambio
dell'ora), ma sicuramente penso che sarà un momento bello che
rimarrà nel cuore sia dei ragazzi che dei genitori, famigliari e
amici. E questo non solo perchè è bello ogni tanto trascorrere una
serata diversa e divertente, ma soprattutto perchè si è potuto
vedere come i ragazzi d'oggi sono davvero in grado di fare grandi
cose, di "tirare fuori" tutto il meglio che hanno dentro,
di sapersi mettere alla prova e di riuscirci in pieno. Noi adulti, in
questa età tanto delicata e impegnativa, abbiamo il compito di stare
loro vicini proprio per cercare di far loro emergere tutte queste
potenzialità che hanno sicuramente dentro di loro. Compito non certo
facile, ma i ragazzi ne hanno profondamente bisogno; penso che a
volte con i loro atteggiamenti non propriamente piacevoli, ci stiano
chiedendo anche questo. E allora non ci resta che imparare di nuovo a
saperli ascoltare per quello che sono diventati a questa età.
Il fronte ..... |
... e il retro dei biglietti di invito |
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