mercoledì 2 aprile 2014

Gli occhi al cielo e i piedi in terra

Lo scorso sabato, diversamente da quanto accade abitualmente, io con mio marito e i miei figli, abbiamo partecipato ad una setara "mondana". Dico così perchè di solito non usciamo mai di sera, neanche a cena, intorno alle 21 i bambini sono a letto e noi finiamo di rassettare casa. Ma sabato scorso c'era un'occasione speciale. 
Il gruppo di catechesi al quale partecipa il nostro primo figlio, composto da ragazzi e ragazze di seconda e terza media, parteciperà prossimamente ad un viaggio ad Assisi perchè il tema peculiare di quest'anno è proprio San Francesco. Allora, ogni tanto, si inventano qualche cosa per fare "autofinanziamento" in modo da aiutare le famiglie nel contribuire economicamente al viaggio. Con l'aiuto dei bravissimi catechisti e di qualche genitore quest'inverno hanno costruito oggetti da vendere al termine delle Sante Messe, ogni tanto si inventano qualche servizio in autonomia, mentre questa volta hanno organizzato in oratorio una vera e propria serata di intrattenimento con tanto di cena. Per tempo hanno creato numerosi biglietti di invito all'evento (tutti rigorosamente fatti a mano) e li hanno fatti avere a parenti, amici, parrocchiani e chi più ne ha più ne metta.
Sono stati raggiunti circa 130 coperti e i tanti ragazzi si sono adoperati chi nel fare i camerieri e chi nel fare spettacolo, come intrattenimento tra una portata e l'altra. Ci sono stati assoli di chitarra, concerti di una band, balletti di danza moderna e classica, racconto di barzellette, scenette divertenti a mò di tg e tanto altro ancora.
E' stata una serata davvero piacevole, siamo andati a casa un pò tutti stanchi (complice anche il cambio dell'ora), ma sicuramente penso che sarà un momento bello che rimarrà nel cuore sia dei ragazzi che dei genitori, famigliari e amici. E questo non solo perchè è bello ogni tanto trascorrere una serata diversa e divertente, ma soprattutto perchè si è potuto vedere come i ragazzi d'oggi sono davvero in grado di fare grandi cose, di "tirare fuori" tutto il meglio che hanno dentro, di sapersi mettere alla prova e di riuscirci in pieno. Noi adulti, in questa età tanto delicata e impegnativa, abbiamo il compito di stare loro vicini proprio per cercare di far loro emergere tutte queste potenzialità che hanno sicuramente dentro di loro. Compito non certo facile, ma i ragazzi ne hanno profondamente bisogno; penso che a volte con i loro atteggiamenti non propriamente piacevoli, ci stiano chiedendo anche questo. E allora non ci resta che imparare di nuovo a saperli ascoltare per quello che sono diventati a questa età.

Il fronte .....

... e il retro dei biglietti di invito

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