martedì 24 gennaio 2017

Il cuore buono dei bambini

Alla scuola elementare frequentata dai miei due figli più piccoli il venerdì è il giorno in cui si portano a casa tutti i quaderni in modo tale che i genitori vedano cosa hanno fatto i figli durante la settimana e firmino gli eventuali voti meritati.
E' sempre bello vedere i quaderni perchè, se si va al di là magari del poco ordine o della non proprio bella calligrafia, si possono leggere e scoprire cose interessanti nel cuore e nei pensieri dei propri figli.
Ed è quello che mi è successo l'ultima volta che ho guardato il quaderno di italiano del "mezzano", 9 anni, quarta elementare.
Ho visto che hanno lavorato molto sulla scoperta, sul riconoscere le proprie emozioni. Nostro figlio è "emotivamente sensibile", che non significa per niente timido e un pò chiuso in se stesso, tutt'altro. Significa che fa fatica ad accettare le emozioni che a volte lo travolgono ed è talmente sensibile a questo travolgmento che molto spesso reagisce in maniera molto forte, esagerata e inappropriata.
Penso quindi che questo lavoro fatto a scuola gli abbia fatto bene. 

Un lavoro assegnato, molto piccolo e semplice, era questo:


SCEGLI UN COLORE PER RAPPRESENTARE LA RABBIA E DESCRIVI IL PERCHE’ DELLA TUA SCELTA

Dopo aver colorato una “macchia” di colore grigio ha scritto:
“Perchè quando è morto mio nonno il cielo era grigio”

La maestra, sotto, gli ha scritto:
“Molto bello. Capisco molto bene il tuo stato d’animo”

Mi ha colpito molto questa sua semplice riga perchè lui, tra i nostri tre figli, penso sia quello che ha vissuto la morte del nonno in modo più faticoso, anche nel poterlo aiutare. Si è letteralmente chiuso in un dolore personale e forte, rifiutando di sentire o di vedere ciò che glielo ricordava. Poi, pian piano col tempo, le cose sono andate migliorando. 
Ma questo grigio, come il cielo ma soprattutto come il suo cuore, sono stati molto significativi. 



Cambiando argomento, invece, un altro bel lavoro svolto mi ha fatto luccicare gli occhi per la bontà del suo cuore ma in realtà, ne sono convinta, di tutti i bambini.
Inizialmente hanno letto la parte iniziale di un brano di Gianni Rodari, che diceva così:

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Successivamente gli è stato chiesto di rispondere a questa domanda:

SE TU FOSSI IL MAGO DI NATALE CHE MAGIE FARESTI?

Se io fossi il mago di Natale guarirei tutti gli ammalati e farei finire le guerre. Prenderei dai ricchi per dare ai poveri e, infine, porterei pace in tutto il mondo e farei un regalo a tutti.


Cose naturalmente grandi, forse impossibili, ma sicuramente dettate da un cuore buono e da un desiderio puro. Quello di provare ogni giorno, magari solo un pezzettino, magari insieme, a cambiare qualcosa, a migliorare qualcosa. Perchè sono convinta che se davvero ognuno fa quotidianamente la sua piccola parte, non può non cambiare propio nente.

Molto spesso  sono i bambini che insegnano a noi.


Cosa ne dite? Proviamo ad imparare dal loro cuore buono?


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