giovedì 6 marzo 2014

Un pò di lettura

Proprio ieri ho terminato di leggere un libro che ci era stato consigliato dalla maestra dell'asilo di mia figlia. Si intitola "Bambini e basta" scritto dalla psicologa Irene Bernardini. E' un libro che si legge tranquillamente, perchè molto scorrevole, sembra quasi di parlare con l'autrice stessa. Mi è piaciuto molto perchè mi trova vicinissima alla sua opinione e inoltre lo trovo attualissimo. Di seguito vi riporto la descrizione all'interno della copertina nella speranza di alimentare in qualcuno il desiderio di leggerlo. 


Questo libro parla di bambini: di bambini "adultizzati", che decidono al posto dei grandi (si scelgono l'abbigliamento, la scuola o gli amici da frequentare, aiutano la mamma in crisi, concedono il loro benestare alla nuova fidanzata di papà, stabiliscono nelle separazioni come dividere il proprio tempo fra i genitori) e sono costretti a prendere posizione, schierarsi, "farsi carico". E di adulti "infantilizzati", sempre più insicuri e fragili, che non sono capaci di governare le loro vicende personali (e i loro umori) e scaricano responsabilità e compiti sui figli. E poi di bambini partner, bambini capolavori, bambini trofeo, bambini tiranni; bilingui, trilingui, schermidori, danzatori, calciatori, teatranti, cantanti, già vittime dell'"ansia da prestazione". Ma i "bambini e basta", che fine hanno fatto? Sembra che ai giorni nostri stia quasi venendo meno la libertà e il diritto a essere piccoli: a non dover fare troppo, decidere troppo, pensare troppo. Attingendo a storie di genitori in crisi ascoltate nel suo studio di psicoterapeuta e mediatrice familiare, ma anche a vicende di amici e conoscenti e, non ultima, alla sua personale storia di madre, Irene Bernardini mostra come sia nell'interesse generale che si ristabiliscano responsabilità e ruolo degli adulti per alleggerire il carico sempre più pesante che grava sulle spalle dei piccoli. E ci offre la possibilità di soffermarci un attimo a pensare a loro, ai nostri figli, e finalmente di vederli davvero per quello che sono: bambini, bisognosi di essere tenuti, sostenuti, contenuti. Di essere accompagnati con fermezza dai grandi là dove non sanno andare perché, appunto, sono piccoli e a non sono in grado di "accompagnarsi" da soli verso il proprio bene.

"Abbiamo bisogno della loro irresponsabilità affinchè della libertà di non dover rispondere possa nascere la fantasticheria di un mondo migliore. Abbiamo bisogno che straparlino, strapensino, che vogliano andare in pigiama sul balcone per vedere Babbo Natale anche se ci toccherà impedirglielo, oppure avvolgerli e avvolgerci nel piumino ad aspettare insieme a loro finchè il sonno li vincerà. Abbiamo bisogno di avere sott'occhio la loro fragile temerarietà, i terrori e l'audacia, la genialità della loro innocenza. Abbiamo bisogno di rispettarli per sentirci degni. Di proteggerli per sentirci forti. Di guardarli per sentire il bene prezioso della tenerezza. Di guardarli, ancora, e ridere di gusto. Di ascoltarli per imparare a parlare e pensare fuori dagli schemi. Abbiamo bisogno dei bambini, che sono persone intere e immature, incompiute e perfette, che cambiano ogni giorno".
Un libro per tutte le bambine e tutti i bambini che hanno bisogno che noi siamo grandi. E per tutti noi, donne e uomini, genitori e non solo, che abbiamo bisogno che i bambini siano piccoli.


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